Storia e Attualità

Fin dalla sua origine l’Ordine dei Servi di Maria ha ricevuto dai Sommi Pontefici la facoltà di conferire i gradi accademici. Questo privilegio, che Bonifacio IX aveva concesso al Priore generale il 30 gennaio 1398, fu ratificato e con più favorevoli leggi promulgato dai successori, Innocenzo VIII (11 luglio 1604), Paolo V (6 giugno 1606), Urbano VIII (19 dicembre 1633 e 9 gennaio 1639), Alessandro VII (10 aprile 1658).

Il 26 febbraio 1666 la Congregazione dei Vescovi e dei Regolari eresse canonicamente, nel convento di san Marcello in Roma, il Collegio “Enrico di Gand” con facoltà di rilasciare agli alunni del Collegio i gradi accademici in Sacra Teologia. Clemente IX, con la bolla Militantis Ecclesiae (21 febbraio 1669), ne approvò gli statuti. Soppresso nel 1870 dopo due secoli di feconda attività, il Collegio fu rifondato nel 1895 sotto il nome di “Collegio Sant’Alessio Falconieri”; nel 1928 fu trasferito nell’attuale sede di Viale Trenta Aprile, n. 6, Roma.

Il 30 novembre dell’anno santo 1950 Pio XII, tramite la Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, elevava la scuola teologica del Collegio Sant’Alessio Falconieri, adeguatasi nel frattempo alle norme promulgate dalla Costituzione apostolica Deus scientiarum Dominus (14 maggio 1931), al rango di Facoltà Teologica riservata ai frati Servi di Maria. Superato il quinquennio di prova, la stessa Congregazione, col decreto Caelesti honorandae Reginae (8 dicembre 1955), sanciva definitivamente l’erezione della Facoltà di Teologia, ne approvava gli statuti e confermava il diritto di conferire agli alunni Servi di Maria i gradi accademici in Sacra Teologia. La Facoltà assumeva ufficialmente il titolo di «Marianum».

Nell’anno accademico 1957-1958 venivano istituiti, a Firenze, i corsi del Biennio filosofico e a Roma uno speciale Istituto di Mariologia per la promozione e l’approfondimento del ruolo di Maria nell’economia della salvezza. In considerazione del favorevole sviluppo dell’Istituto, la Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, col decreto Excelsam Matrem (7 marzo 1960), riconosceva ufficialmente l’Istituto e approvava il conferimento di uno speciale Diploma in Mariologia. Con il decreto Multa sane (7 marzo 1965), istituiva il Dottorato in teologia con specializzazione in Mariologia, come qualificata espressione della Facoltà, e concedeva il diritto di iscrivere ai corsi accademici studenti chierici e religiosi.

Alla luce dei documenti del Concilio Vaticano II, seguendo le indicazioni delle Normae quaedam (1968), il «Marianum» rielaborò gli statuti e il piano di studi precisando meglio le sue finalità mariologiche. In forza del decreto Theologicas Collegii S. Alexii Falconierii scholas, promulgato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica il 1 gennaio 1971, la Facoltà Teologica «Marianum» assumeva il titolo di Pontificia, e con esso tutti gli onori, i diritti e i doveri concessi alle altre Università e Facoltà pontificie, l’ampia possibilità d’immatricolare studenti chierici, religiosi e laici, e la facoltà di conferire loro, a nome della Santa Sede, i gradi accademici di Licenza e Laurea in Teologia con la qualifica di specializzazione in mariologia, titoli e diplomi. Con la pubblicazione della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana (1979) di Giovanni Paolo II, e le annesse Norme applicative della Congregazione per l’Educazione Cattolica, furono rielaborati gli Statuti e approvati definitivamente nel 1986.

La sera del 10 dicembre 1988, il san Giovanni Paolo II venne in visita alla nostra Facoltà ove tenne un memorabile discorso di carattere dottrinale e, insieme, programmatico per il «Marianum» e l’Ordine dei Servi a cui è affidato. Soffermandosi sull’insegnamento della mariologia, il Pontefice ricordava la lettera circolare della Congregazione per l’Educazione Cattolica La Vergine Maria nella formazione intellettuale e spirituale, del 25 marzo 1988, ritenendolo «un prezioso documento che desidero sia conosciuto, approfondito e cordialmente applicato. Esso illustra le caratteristiche che dovrà avere l’insegnamento della mariologia: “organico, inserito cioè adeguatamente nel piano di studi teologici; completo, in modo che la persona della Vergine sia considerata nella intera storia della salvezza; […] rispondente ai vari tipi di istituzioni […] e al livello degli studenti” (n. 28). L’applicazione di tali norme della Sede Apostolica aprirà nuove frontiere alla mariologia».

Benedetto XVI, nel n. 27 dell’esortazione postsinodale Verbum Domini, del 30 settembre 2010, ha proposto un input interessante e fecondo in ordine all’approfondimento teologico del mistero della Madre di Gesù e allo stesso insegnamento della mariologia, non solo in ambito accademico, ma soprattutto in vista della formazione permanente, teologica, spirituale e performativa del Popolo di Dio, che non può e non deve essere tralasciato. Infatti, afferma Papa Ratzinger: «È necessario nel nostro tempo che i fedeli vengano introdotti a scoprire meglio il legame tra Maria di Nazareth e l’ascolto credente della divina Parola. Esorto anche gli studiosi ad approfondire maggiormente il rapporto tra mariologia e teologia della Parola. Da ciò potrà venire grande beneficio sia per la vita spirituale che per gli studi teologici e biblici. Infatti, quanto l’intelligenza della fede ha tematizzato in relazione a Maria si colloca al centro più intimo della verità cristiana. In realtà, l’incarnazione del Verbo non può essere pensata a prescindere dalla libertà di questa giovane donna che con il suo assenso coopera in modo decisivo all’ingresso dell’Eterno nel tempo. Ella è la figura della Chiesa in ascolto della Parola di Dio che in lei si fa carne. Maria è anche simbolo dell’apertura per Dio e per gli altri; ascolto attivo, che interiorizza, assimila, in cui la Parola diviene forma della vita». Sicché è a motivo di ciò che trova giustificazione e fondamento il servizio della mariologia e del suo insegnamento.

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